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Inizio così, senza preavviso.
A scrivere ad un pubblico assente, a te che che sei il mio pubblico e non lo sai.
Credo che non ti dirò nulla di questo blog, per un po'.
Piuttosto te lo dirò più in là, una volta accumulate una serie di cazzate sufficiente a farti sorridere.
Perchè è così: mi piace quando sorridi, o ridi. A dire il vero mi piaci comunque, anche quando ti commuovi, quando hai il muso, quando sei preoccupato.
Forse inizio a scrivere per tenere lontana la malinconia e per fingere di non essere così lontani.
Di non vivere a 12 ore di volo.
Di non dover farti svegliare alle 4 del mattino per una chiaccherata su Skype.
Per lo meno fino a quando non riusciremo a stare insieme, vicini, nello stesso letto, sotto lo stesso tetto, con un bagno solo e l'IPod nelle orecchie.
Fino a quel momento scriverò.
O forse continuerò a scrivere anche dopo, se quello che vivremo è esattamente quello che stiamo sognando adesso.
Una vita in due in una città come Tokyo, una casa solo nostra, noi due che diventiamo famiglia.
Oggi è arrivato per posta il mio manuale Japanese For Dummies.
È un nuovo inizio, il Nostro.
In attesa di diventare due gaijin e una capanna, io provo a diventare una gaijin in Brianza.
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